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martedì 22 marzo 2011
BONI ATTACCA I BOYS: “VERGOGNOSO IL LORO COMUNICATO”
Il Saltimbanco reggiano si riferisce a quello emesso giovedì scorso dal titolo: “Progetto Parma? Che finisca al più presto”
(gmajo) – Calcio & Calcio, settimanale di approfondimento e discussione sulle vicende crociate in onda al lunedì sera su Teleducato, da un paio di stagioni (inclusa la presente) ospita quello che più volte ho definito il “Saltimbanco”, alias il reggiano Enrico Boni, il quale ha il compito – e per caratteristiche gli riesce pure piuttosto bene – di fare il guastatore sparandole “grosse”. Egli non ha esitato, nel recente passato ad attaccare la tifoseria di Parma (in particolare il CCPC, che non lo invita più a cena), rea, a suo dire, di non dare adeguato sostegno alla Società Parma FC, ma ieri sera ha alzato il tiro andandosela a prendere pure con i Boys, arrivando a definire “vergognoso” il loro comunicato emesso giovedì scorso dal titolo “Progetto Parma? Che finisca al più presto”. Continua all’interno
Essendo che Calcio & Calcio è un settimanale, va da sé che il conduttore, nonché curatore ed autore, Michele Angella, come una formichina, accumuli durante la settimana sulla sua scrivania il maggior numero possibile di documenti utili per animare il dibattito del lunedì. Come già segnalato la nota degli ultras è stata pubblicata giovedì scorso e per questo a qualcuno poteva sembrare anacronistico che venisse tirata a mano il lunedì successivo, tra l’altro dopo una vittoria tanto attesa quanto utile per dare una sistematina alla languida classifica, ma non poteva certo passare sotto silenzio il giudizio sferzante degli ultrà sulla presente stagione e sul fallimento del progetto. A prescindere (come direbbe Lorenzo Longhi) dal successo di domenica scorsa. Angella non si è offeso per la mancata partecipazione al programma di qualche portavoce dei “ragazzi”: ci ha pensato il solito Boni a legnarli (metaforicamente parlando, si intende, niente bancali…) rimarcando, a suo modo, la loro assenza. Il conduttore-curatore-autore, ha anzi sintetizzato i punti salienti dell’intemerata boysiana in alcune significative videate (o grafiche) che hanno dato la stura al dibattimento. La sintesi della sintesi era: “I Boys: Ma ora azzerare tutto”, scritta che campeggiava in cima al piccolo schermo sulla crapa dei vari oratori. Dotti medici e sapienti hanno cercato di decifrare che cosa mai potesse significare azzerare tutto, ma con tutte le forze possibili ed immaginabili hanno respinto – sia mai ! – che l’idea lanciata fosse quella di azzerare la dirigenza. Lo studio (a parte la variabile impazzita) si è in generale affannato nello spiegare che si trattava di un grido d’amore dei Boys, i quali intendevano azzerare questa disgraziata stagione, senza alcun riferimento al manovratore. Io non penso di essere il portavoce più adatto del Gruppo e dunque mi limito ad annotare: semmai saranno loro, se lo desidereranno, a chiarire il passaggio evidentemente ritenuto criptico da tutto il parterre, meno che da Boni, il quale ha ritenuto si trattasse di una lesa maestà dei vertici. A suo dire il “dispaccio” esaminato è quanto di più grave commesso dai tifosi del Parma in questa stagione. Io ho un’altra concezione di “grave” e di solito abbino l’aggettivo più ai fatti (che certo non mancano) che alle parole (sia pure scritte). Lo stesso Saltimbanco ha anche aggiunto – provocando l’ilarità del conduttore, ma immagino anche del telespettatore – “speriamo che la mamma di Ghirardi non abbia letto questo comunicato. Perché la famiglia Ghirardi potrebbe offendersi e decidere di andare a fare calcio altrove dove sono più graditi”. Ho usato le virgolette, ma non so se fossero proprio queste le parole esatte pronunziate dal succitato – non avendo utilizzato il taccuino per annotarle, né messo in funzione un registratore digitale – ma il concetto era quello. Personalmente ritengo che i Boys – e il ragionamento vale per chiunque, uno, cento o mille che sia – siano liberissimi di formulare un giudizio e di renderlo pubblico. Tra l’altro mi pare che tutti, anche chi apertamente simpatizza o ha fili diretti con gli uffici societari, convengano che sui contenuti esposti ci sia ben poco da dire o da fare dei distinguo. Tanto è vero che l’unica leggera critica formulata da chi era seduto in quello studio televisivo riguardava la sola data di pubblicazione dello scritto, in quanto prima di una gara decisiva come quella con la Sampdoria: ma c’è stato anche chi come Clelio Colabona ha anzi osservato che possa anzi aver dato uno sprone in più alla squadra. In questo caso io sono di diverso avviso e non mi schiero né con gli uni, né con l’altro: per me lo scritto è ininfluente sull’esito della partita, quindi non trovo fuori tempo l’intervento dei Boys, né credo possa aver aiutato a battere la Sampdoria. In questo caso, anzi, devo convenire che tra le tante castronerie che inanella il Saltimbanco (che poi appena finisce di pronunziarle si piega su sé stesso compiaciuto) una cosa giusta l’ha pronunziata. Giusta a mio avviso, eh, non in assoluto: qui, lo chiarisco per l’ennesima volta, al contrario che altrove, i giudizi espressi non si pretende che vengano accolti come verità rivelata. La cosa giusta detta da Boni è che se Maccarone non ci avesse graziato sparando quel pallone in braccio ai Fedelissimi, l’unanime lusinghiero giudizio sulla partita sarebbe cambiato, perché il Parma ha giocato una gara del livello delle tante che l’hanno preceduta. Come dire: la gente si lascia influenzare dal risultato e si sa che il sapore della vittoria, specie se è da un po’ che non lo gusti, può essere inebriante. In realtà, il Parma, pur non brillando – anzi, la Sampdoria ha fatto ben di più – ha giocato una partita pratica, essenziale, utilitaristica. Stile vecchi tempi (quelli che a Boni non piacevano). Insomma ha deposto il fioretto ed ha impugnato la sciabola, come pare abbia detto Pisano, che secondo Boni non dovrebbe parlare come gran parte dei giocatori. Non che costoro ci riservino chissà quali perle, ma anche lui ne perde di occasioni per star zitto… A proposito di fioretto e sciabola, come riporta il genovese Primo Canale, proprio nella nostra città “si è svolta la seconda prova delle qualificazioni dell’arma della sciabola e del fioretto (quelle di spada si erano già svolte a livello regionale) per la zona nord per poter accedere alle prove nazionali di accesso agli Assoluti”. A parte questa curiosità, torniamo a Boni, il Mangia-Guidolin: egli sostiene che in queste ultime giornate di campionato Pasquale Marino abbia la possibilità di giocarsi le chance per una riconferma, ipotesi, questa, scongiurata da Andrea Schianchi, il quale sostiene che dirigenti del calibro di Ghirardi e Leonardi, sanno perfettamente quanto sia improponibile dare di nuovo fiducia ad un allenatore che ha ammesso che non è mai scoccata la scintilla con la città. Posto che mi complimento vivamente con Ghirardi e Leonardi per aver dato prova di saldezza nel non cedere alle sollevazioni di piazza (ribadisco quanto scritto dopo Parma-Cesena: a quel punto sarebbe stato troppo tardi cambiare il mister, visto che non lo si era fatto prima, pur non mancando le occasioni), evento piuttosto inusuale in un calcio che secondo Capello (in Italia) sarebbe ostaggio degli Ultrà, non so quanto il vertice della piramide si lascerà condizionare dalla base sulla scelta della prossima guida tecnica. Io non sono così convinto che Marino sia già out: come ho scritto recentemente (in ciò ispirato proprio da precedenti considerazioni che avevo sentito in un servizio di Angella) queste ultime giornate potrebbero essere ancora decisive per la sua permanenza, specie se non dovesse essere rinvenuta un’alternativa che garantisca un miglior rapporto prezzo/qualità. La sensazione è che Ghirardi, dopo le ultime esperienze, sia orientato a non lesinare spese per assicurarsi un allenatore di fascia alta: chi mastica di calciomercato dà già per certo l’ingaggio di Gasperini. Sul futuro della panchina crociata si dibatterà a lungo, sfruttando la sosta, nella prossima puntata di Calcio & Calcio, in onda lunedì 28 marzo 2011, alle ore 21 su Teleducato.
Su Tv Parma, ieri, sera, si è rivisto Tino Asprilla, special guest della prima parte – amarcord – della trasmissione. Come sempre in queste occasioni ha trionfato la nostalgia per i bei tempi andati e la simpatia della Pantera, assurta agli onori delle cronache non solo per i suoi gol e per le sue indubbie qualità, ma anche per il suo modo di essere fuori dal comune. Terminato il revival il salotto si è poi surriscaldato sulla questione torti arbitrali, con il solo Bellè contro tutti… Interessante il dettaglio rimarcato soprattutto da Gallerani circa il fatto che, curiosamente, il signor Valeri, arbitro di Sampdoria-Parma, era era il quarto uomo della contestatissima gara con il Napoli di sette giorni prima. Scientificità? Gabriele Majo
(gmajo) – Calcio & Calcio, settimanale di approfondimento e discussione sulle vicende crociate in onda al lunedì sera su Teleducato, da un paio di stagioni (inclusa la presente) ospita quello che più volte ho definito il “Saltimbanco”, alias il reggiano Enrico Boni, il quale ha il compito – e per caratteristiche gli riesce pure piuttosto bene – di fare il guastatore sparandole “grosse”. Egli non ha esitato, nel recente passato ad attaccare la tifoseria di Parma (in particolare il CCPC, che non lo invita più a cena), rea, a suo dire, di non dare adeguato sostegno alla Società Parma FC, ma ieri sera ha alzato il tiro andandosela a prendere pure con i Boys, arrivando a definire “vergognoso” il loro comunicato emesso giovedì scorso dal titolo “Progetto Parma? Che finisca al più presto”. Continua all’interno
Essendo che Calcio & Calcio è un settimanale, va da sé che il conduttore, nonché curatore ed autore, Michele Angella, come una formichina, accumuli durante la settimana sulla sua scrivania il maggior numero possibile di documenti utili per animare il dibattito del lunedì. Come già segnalato la nota degli ultras è stata pubblicata giovedì scorso e per questo a qualcuno poteva sembrare anacronistico che venisse tirata a mano il lunedì successivo, tra l’altro dopo una vittoria tanto attesa quanto utile per dare una sistematina alla languida classifica, ma non poteva certo passare sotto silenzio il giudizio sferzante degli ultrà sulla presente stagione e sul fallimento del progetto. A prescindere (come direbbe Lorenzo Longhi) dal successo di domenica scorsa. Angella non si è offeso per la mancata partecipazione al programma di qualche portavoce dei “ragazzi”: ci ha pensato il solito Boni a legnarli (metaforicamente parlando, si intende, niente bancali…) rimarcando, a suo modo, la loro assenza. Il conduttore-curatore-autore, ha anzi sintetizzato i punti salienti dell’intemerata boysiana in alcune significative videate (o grafiche) che hanno dato la stura al dibattimento. La sintesi della sintesi era: “I Boys: Ma ora azzerare tutto”, scritta che campeggiava in cima al piccolo schermo sulla crapa dei vari oratori. Dotti medici e sapienti hanno cercato di decifrare che cosa mai potesse significare azzerare tutto, ma con tutte le forze possibili ed immaginabili hanno respinto – sia mai ! – che l’idea lanciata fosse quella di azzerare la dirigenza. Lo studio (a parte la variabile impazzita) si è in generale affannato nello spiegare che si trattava di un grido d’amore dei Boys, i quali intendevano azzerare questa disgraziata stagione, senza alcun riferimento al manovratore. Io non penso di essere il portavoce più adatto del Gruppo e dunque mi limito ad annotare: semmai saranno loro, se lo desidereranno, a chiarire il passaggio evidentemente ritenuto criptico da tutto il parterre, meno che da Boni, il quale ha ritenuto si trattasse di una lesa maestà dei vertici. A suo dire il “dispaccio” esaminato è quanto di più grave commesso dai tifosi del Parma in questa stagione. Io ho un’altra concezione di “grave” e di solito abbino l’aggettivo più ai fatti (che certo non mancano) che alle parole (sia pure scritte). Lo stesso Saltimbanco ha anche aggiunto – provocando l’ilarità del conduttore, ma immagino anche del telespettatore – “speriamo che la mamma di Ghirardi non abbia letto questo comunicato. Perché la famiglia Ghirardi potrebbe offendersi e decidere di andare a fare calcio altrove dove sono più graditi”. Ho usato le virgolette, ma non so se fossero proprio queste le parole esatte pronunziate dal succitato – non avendo utilizzato il taccuino per annotarle, né messo in funzione un registratore digitale – ma il concetto era quello. Personalmente ritengo che i Boys – e il ragionamento vale per chiunque, uno, cento o mille che sia – siano liberissimi di formulare un giudizio e di renderlo pubblico. Tra l’altro mi pare che tutti, anche chi apertamente simpatizza o ha fili diretti con gli uffici societari, convengano che sui contenuti esposti ci sia ben poco da dire o da fare dei distinguo. Tanto è vero che l’unica leggera critica formulata da chi era seduto in quello studio televisivo riguardava la sola data di pubblicazione dello scritto, in quanto prima di una gara decisiva come quella con la Sampdoria: ma c’è stato anche chi come Clelio Colabona ha anzi osservato che possa anzi aver dato uno sprone in più alla squadra. In questo caso io sono di diverso avviso e non mi schiero né con gli uni, né con l’altro: per me lo scritto è ininfluente sull’esito della partita, quindi non trovo fuori tempo l’intervento dei Boys, né credo possa aver aiutato a battere la Sampdoria. In questo caso, anzi, devo convenire che tra le tante castronerie che inanella il Saltimbanco (che poi appena finisce di pronunziarle si piega su sé stesso compiaciuto) una cosa giusta l’ha pronunziata. Giusta a mio avviso, eh, non in assoluto: qui, lo chiarisco per l’ennesima volta, al contrario che altrove, i giudizi espressi non si pretende che vengano accolti come verità rivelata. La cosa giusta detta da Boni è che se Maccarone non ci avesse graziato sparando quel pallone in braccio ai Fedelissimi, l’unanime lusinghiero giudizio sulla partita sarebbe cambiato, perché il Parma ha giocato una gara del livello delle tante che l’hanno preceduta. Come dire: la gente si lascia influenzare dal risultato e si sa che il sapore della vittoria, specie se è da un po’ che non lo gusti, può essere inebriante. In realtà, il Parma, pur non brillando – anzi, la Sampdoria ha fatto ben di più – ha giocato una partita pratica, essenziale, utilitaristica. Stile vecchi tempi (quelli che a Boni non piacevano). Insomma ha deposto il fioretto ed ha impugnato la sciabola, come pare abbia detto Pisano, che secondo Boni non dovrebbe parlare come gran parte dei giocatori. Non che costoro ci riservino chissà quali perle, ma anche lui ne perde di occasioni per star zitto… A proposito di fioretto e sciabola, come riporta il genovese Primo Canale, proprio nella nostra città “si è svolta la seconda prova delle qualificazioni dell’arma della sciabola e del fioretto (quelle di spada si erano già svolte a livello regionale) per la zona nord per poter accedere alle prove nazionali di accesso agli Assoluti”. A parte questa curiosità, torniamo a Boni, il Mangia-Guidolin: egli sostiene che in queste ultime giornate di campionato Pasquale Marino abbia la possibilità di giocarsi le chance per una riconferma, ipotesi, questa, scongiurata da Andrea Schianchi, il quale sostiene che dirigenti del calibro di Ghirardi e Leonardi, sanno perfettamente quanto sia improponibile dare di nuovo fiducia ad un allenatore che ha ammesso che non è mai scoccata la scintilla con la città. Posto che mi complimento vivamente con Ghirardi e Leonardi per aver dato prova di saldezza nel non cedere alle sollevazioni di piazza (ribadisco quanto scritto dopo Parma-Cesena: a quel punto sarebbe stato troppo tardi cambiare il mister, visto che non lo si era fatto prima, pur non mancando le occasioni), evento piuttosto inusuale in un calcio che secondo Capello (in Italia) sarebbe ostaggio degli Ultrà, non so quanto il vertice della piramide si lascerà condizionare dalla base sulla scelta della prossima guida tecnica. Io non sono così convinto che Marino sia già out: come ho scritto recentemente (in ciò ispirato proprio da precedenti considerazioni che avevo sentito in un servizio di Angella) queste ultime giornate potrebbero essere ancora decisive per la sua permanenza, specie se non dovesse essere rinvenuta un’alternativa che garantisca un miglior rapporto prezzo/qualità. La sensazione è che Ghirardi, dopo le ultime esperienze, sia orientato a non lesinare spese per assicurarsi un allenatore di fascia alta: chi mastica di calciomercato dà già per certo l’ingaggio di Gasperini. Sul futuro della panchina crociata si dibatterà a lungo, sfruttando la sosta, nella prossima puntata di Calcio & Calcio, in onda lunedì 28 marzo 2011, alle ore 21 su Teleducato.
Su Tv Parma, ieri, sera, si è rivisto Tino Asprilla, special guest della prima parte – amarcord – della trasmissione. Come sempre in queste occasioni ha trionfato la nostalgia per i bei tempi andati e la simpatia della Pantera, assurta agli onori delle cronache non solo per i suoi gol e per le sue indubbie qualità, ma anche per il suo modo di essere fuori dal comune. Terminato il revival il salotto si è poi surriscaldato sulla questione torti arbitrali, con il solo Bellè contro tutti… Interessante il dettaglio rimarcato soprattutto da Gallerani circa il fatto che, curiosamente, il signor Valeri, arbitro di Sampdoria-Parma, era era il quarto uomo della contestatissima gara con il Napoli di sette giorni prima. Scientificità? Gabriele Majo
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