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lunedì 14 maggio 2012

L’OPINIONE DI MAJO DOPO PARMA-BOLOGNA 1-0… “IL VIRUS DEGLI INVINCIBILI INSTILLATO DA DONADONI…E ORA DATECI IL BARCELLONA !”

 

GABRIELE MAJO Foto Franco Saccò Archimmagine -007(gmajo) – C’era una volta il Milan degli Invincibili, quello che sotto la guida di Fabio Capello vinse tutto quello che si poteva vincere tra il ’91 e il ’96. Di quella squadra faceva parte anche un certo Roberto Donadoni, il quale, evidentemente, contrasse un virus (positivo) che a distanza di 15-20 anni è riuscito ad instillare nella sua squadra, il Parma, capace di battere il record di sempre di vittorie consecutive – ora salite a sette – mai inanellato prima, neppure durante la Dominazione Calisto. Peccato che il campionato sia terminato, come ieri ha detto Giovinco, mutuando il pensiero dell’intera tifoseria crociata, se no chissà cosa sarebbe potuto ancora succedere. Anzi, di questi tempi i nostri eroi sarebbero capaci di battere perfino il Barcellona: peccato non si possa organizzare un’amichevole del genere; per un confronto diretto in Champions, invece c’è da ripassare… Vabbè quest’ultima è una evidente iperbole, utile per magnificare l’andamento da Coppa dei Campioni tenuto nelle ultime settimane dai donadoniani, capaci di rendere la stagione brutto-anatroccolo fino a poco più di un mese fa, nel miglior cigno dell’era Ghirardi.

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Quota 56, durante la gestione di Tommaso non si era mai toccata: l’ultimo che la raggiunse, poco meno di un decennio fa, (al termine della stagione 2002-03), fu il suo grande amico Cesare Prandelli, che poi superò se stesso l’annata successiva – la seconda nel ducato, caratterizzata nella parte finale dal crac Parmalat, con annessi stipendi saltati – collezionandone 58. A riguardare gli annali, poi, si nota come alle spalle il Parma 2011-12 abbia messo perfino quello del 1998-99 di Alberto Malesani, capace sì di vincere 3 coppe in 100 giorni, ma piuttosto deludente in campionato, chiuso con “appena” 55 punti (però in 34 gare, non in 38, dettaglio non trascurabile). E quello, a parere di tanti, fu il Parma più forte di sempre, con una rosa invidiata anche dalle storiche grandi.Questo tuffo nel passato ci inquadra perfettamente la portata della epica impresa centrata quest’anno, stupenda non solo perché inaspettata, ma perché raggiunta con un dispendio economico – e di conseguenza con un materiale umano – senza dubbio inferiore rispetto alla grandeur della Dominazione Calisto. Va detto doppiamente bravi, quindi, a tutti gli attori, prima di tutti il presidente Ghirardi da me spesso accusato su queste colonne di avere agito “di pancia” nel cacciare Colomba. E se quello fu senza dubbio – e lo rimane – un “capriccio presidenziale” altrettanto va ammesso, senza remore di sorta, che proprio a seguito di quel provvedimento – da me sempre giudicato iniquo non tanto sotto il profilo tecnico, quanto morale – c’è stata la svolta stagionale. Una svolta che non si può certo dire programmata, ma che ha portato, assieme al record, alla costruzione nella squadra di quella mentalità vincente e propositiva che da qualche anno il “Ghileo” stava invano inseguendo. Se lo scorso anno le “sette meraviglie” di Colomba consentirono ai nostri di riacciuffare la massima categoria che stavano smarrendo – appunto inseguendo quella che era l’utopia propositiva – le sette meraviglie ancor più meravigliose di questo campionato hanno regalato gioie a non finire alla tifoseria, apparsa a lungo – anche nella presente stagione – frustrata e delusa. Nel commentare l’andamento stagionale sia Pioli che Donadoni hanno fatto accenno ad eventuali meriti e demeriti del “gruppone”, alla testa del quale si è piazzato il Parma, aggiudicatosi (lo ha riconosciuto anche il radiocronista di Radio Rai Tonino Raffa nell’intervista esclusiva che ci ha concesso dopo Parma-Bologna) lo Scudettino: è forse il classico discorso del bicchiere mezzo pieno e mezzo vuoto, ma io non credo che il campionato ieri terminato fosse livellato verso il basso, come in tanti hanno sostenuto, quanto semplicemente equilibrato. E questo equilibrio era dettato dal fatto che ci fossero sì squadre che hanno reso in maniera senza dubbio inferiore rispetto alle aspettative, alle qualità, e agli investimenti fatti (cito solo Fiorentina e Palermo, ma non solo le sole, dato che davanti a loro ci sono pure le ex grandi Inter e Roma e dietro loro il Genoa), ma è pur vero che ce ne sono state altre – appunto Parma e Bologna, ma anche la penalizzata Atalanta, il Chievo e il Catania, e aggiungerei pure il Siena – che hanno fatto meglio di quanto si potesse razionalmente prevedere ai nastri di partenza. Il risultato è stato un campionato avvincente, dove le sorprese sono state tante, e alla fine la più sorpresa di tutte è stato appunto il Parma, come certificato dalla classifica finale. Anche se come palmares l’Udinese è senza dubbio storicamente inferiore ai crociati, non avendo niente in bacheca, come spesso ricordato dall’ex Leonardi, il fatto che da due anni centri un piazzamento da Champions League fa sì, però, che sia la vera regina delle provinciali (non mi pare, infatti, che Udine sia una metropoli). Leonardi sovente tira a mano – giustamente – la meritocrazia attuale quale parametro decisivo per una più equa ripartizione dei diritti televisivi (“Se il Casale tornasse in A, paradossalmente prenderebbe più soldi di noi”, ha esemplificato l’altra sera durante il conviviale Panathlon del quale l’AD è stato ospite d’onore: approfitto anche della presente Omelia per invitare, chi ancora non l’avesse fatto, a gustarsi i filmati amatoriali (cliccando sul collegamento ipertestuale) che stadiotardini.com propone in esclusiva, in quanto la prestazione oratoria del Plenipotenziario è stata la migliore stagionale), ma la stessa meritocrazia va tenuta presente nella valutazione di quanto fatto nell’ultimo ventennio dalla società friulana che rimane un modello da inseguire per tante altre, visto che coniuga continui piazzamenti più che onorevoli in classifica, alla capacità di scovare – e rivendere facendo plusvalenze – campioni in erba debitamente formati. E mi fa piacere leggere che Tommaso Ghirardi lo abbia oggi riconosciuto in diretta a Rai Gr Parlamento (“La politica nel pallone”), affermando: "I Pozzo sono dei veri imprenditori del  calcio, studio per essere come loro, sono un esempio per tutte le  squadre di medio livello".

Con i suoi 56 punti (in 34 partite, non in 38 come oggi) il Parma di Prandelli collezionò un posto in classifica:quest’anno, al Parma di Donadoni, hanno fruttato un ex aequo con la Roma, che gli è davanti per la classifica avulsa (gli scontri diretti). Per raggiungere lo stesso ottavo posto al Parma di Guidolin bastarono quei famosi 52 punti (già in altra sede mi sono cosparso il capo di cenere per la mia dietrologia di una settimana fa, quando, non si capisce proprio perché, mi venne da pensare che quando esultava per i 53 punti Leonardi alludesse allo scavalcamento del tecnico emigrato in Friuli). Sempre pensando alla valenza dei punti – diversa di stagione in stagione – ricorderò come a Prandelli non bastò migliorare, nella sua seconda annata, il bottino dei punti raccolti (58 contro 56) per fare meglio in classifica (due volte ). Di valenza dei punti, anche nella stessa stagione, si è disquisito in settimana dopo che Andrea Schianchi della Gazzetta dello Sport, durante la puntata di lunedì scorso di Calcio & Calcio, aveva ridimensionato la serie aurea del Parma, specificando che a suo avviso hanno più valore i filotti centrati in mezzo alla stagione, e non ai suoi estremi (cioè all’inizio, e soprattutto alla fine): ovviamente di parere diverso sia Leonardi (che gli ha indirettamente – senza menzionarlo – replicato durante la serata degli Ex Gialloblù) che Donadoni (al nostro microfono, in conferenza stampa). Di certo i 56 punti di quest’anno non ti regalano – come spesso ricorda Leonardi – un bonus per la prossima stagione: “Partiamo sempre da zero, mica da +16”. Tradotto: il Parma, anche se il fine è sempre quello di migliorarsi, anche la prossima stagione dovrà prima di tutto puntare a mantenere la categoria, salvo poi, come stavolta, cavarsi successivamente delle soddisfazioni. Riuscire a far meglio non sarà semplice, soprattutto se Giovinco dovesse salutare la compagnia. Io non sono di quelli che danno già per partita la Formica Atomica: l’attuale difficile congiuntura potrebbe, infatti, impedire di trovare qualcuno desideroso di spendere la stessa cifra investita la scorsa estate per Pastore o Sanchez (il paragone con loro appartiene sempre a Ghirardi, il quale a Rai Gr Parlamento, ha anzi specificato che a suo avviso ha saputo far meglio di loro due un anno fa), così come la Juventus potrebbe non aver fretta di riconoscere al Parma l’innegabile premio di valorizzazione, stra-pagandogli la metà del cartellino. La cosa fondamentale, però, al di là della platonica soddisfazione di considerare Giovinco il nostro unico portacolori agli Europei (a parte il nepotismo di Prandelli che ha convocato suo figlio Niccolò e il massiofisioterapista Giorgio Balotta, erede anche in azzurro del mitico Bozzetti) è che la cosa si chiarisca alla svelta, perché un conto è perfezionare una squadra che così bene ruota attorno al primattore sul quale è stata costruita, un conto, invece, è ricostruirla da capo senza questo fondamentale – e per certi versi insostituibile – punto di riferimento. Va da sé che anche le ambizioni per la prossima stagione ruotino su questo punto, perché se anche la cessione di Giovinco ti dovesse fruttare dei bei soldi, non è detto che, pur investendo tutto o quasi il ricavato, trovi immediatamente la quadratura del cerchio. E’ chiaro che se la Formica dovesse rimanere sarebbe lecito qualsiasi tipo di sogno della tifoseria. Rimane anche un altro discorso aperto, appena accennato sabato dal sottoscritto con una domanda in proposito a Donadoni: ma qual è il vero reale di questa rosa i cui componenti adesso sembrano vicini parenti dei famosi Invincibili, ma che fino a un mese fa ci facevano “biastumare”? A parere del tecnico e di Leonardi costoro, anzi, avrebbero ulteriori margini di miglioramento. Io, per non perdere del tutto la mia fama di Grillo Parlante rompiscatole ricordo come una sopravvalutazione di coloro che si salvarono miracolosamente nelle ultime giornate, sotto la guida maestra di Ranieri, l’anno successivo ci avrebbero fatto fare una fine ignominiosa. E allora se il tifoso è giusto che celebri ed esalti i protagonisti di quella che rimane nei fatti una impresa da annali, gli addetti ai lavori è bene che facciano una valutazione meno emozionale. Infine la partita: di Parma-Bologna ho parlato assai poco, utilizzando lo spazio per una omelia complessiva stagionale, con vista su quella successiva. Direi che mi ha impressionato la forza dei crociati, i quali hanno saputo fronteggiare gli avversari più in forma incontrati nell’ultimo periodo, sapendoli dominare “da grande”, cioè in maniera cinica, da gatto sornione che fa giocare il topo, sapendogli assestare al momento giusto la zampata vincente. Peccato sia finito il campionato, se no chissà quanto ancora l’incantesimo sarebbe durato. Di questi tempi non era una bestemmia sparare un “E ora dateci il Barcellona!”, perché i nostri erano davvero degli Invincibili capace di non essere battuti neppure da Messi & C. Che brutto, però, dover già usare il tempo passato: ma è bene farlo, perché non possiamo illuderci che lo stato di grazia possa durare fino oltre l’estate. E se all’inizio ci saranno delle difficoltà bisognerà fare quello che esattamente di questi tempi dodici mesi fa (era il 12 maggio 2011) predicava proprio il presidente Ghirardi (alla Festa dei Parma Club al Ristorante Romani) a proposito di Colomba: “Andrà acclamato anche in caso di sconfitte”. Così, il saggio Tom, argomentava un anno fa: “Bisogna riflettere su questi momenti, perché sono momenti di gioia e di felicità, che vengono dopo periodi sofferti. Noi non dobbiamo dimenticare che questa è una categoria molto difficile, dobbiamo abituarci a soffrire, perché oggi il calcio è cambiato, ci sono solo 3-4 squadre che non rischiano la retrocessione e 15 che rischiano di retrocedere… Faccio un appello ai tifosi, ma anche ai giornalisti: di ricordarci questi momenti di positività del mister, perché poi sono gli stessi che dopo due sconfitte cominciano a criticare, e a lamentarsi. Per cui non diciamo che è bravo adesso perché ha vinto 4 partite, e se poi ne perde 2 è un somaro…” Gabriele Majo

20 commenti:

Anonimo ha detto...

In tutto questo conteggio per rapportare lo score di questo Parma di Donadoni (e Colomba) con quelli di Prandelli(56 punti in 34 partite e 5° posto finale) e Guidolin (ottavo posto con 52 punti) si "dimentica" che di questi 56 punti Donadoni ne ha fatti 37 in 20 partite(1,85 punti a gara contro gli 1,65 di Prandelli,e gli 1,37 di Guidolin)) mentre gli altri 19 sono un "lascito" del deludente( seppur non disastroso) inizio di campionato di Colomba......poi grazie al "colpo di pancia" del presidente (come Majo lo definisce) per alludere alla felice intuizione di Ghirardi.
Angioldo

Anonimo ha detto...

Rincaro la dose....., con Donadoni da inizio campionato, alla media di 1,85 punti/partita x 38 partite = 70,3 punti finali = 3° posto e preliminari di Champions....
(il tardivo "colpo di pancia" del nostro Presidente, quanto e' costato al Parma F.C.?)
Con sincera ironia ed immutata stima,
Enzo Dallai

Gabriele Majo ha detto...

Beati Voi, cari Angioldo ed E.D. se Vi illudete che una media del genere possa essere tenuta dal Parma calcio per una intera stagione.
Donadoni, che è un galantuomo, ha più volte specificato che le sette vittorie consecutive sono figlie anche del cammino di sofferenza precedente.
Se fosse arrivato con un Parma con l'acqua alla gola anche i suoi errori iniziali li avremmo pagati a caro prezzo (il 3 4 3 con Giovinco ala sinistra, per dirne uno), non avrebbe potuto avere la serenità di fare i suoi esperimenti (anche riusciti tipo Valdes) e far ingranare la quarta alla squadra una volta che questa si era tolta di dosso le paturnie concernenti le problematiche di classifica ed aveva la mente sgombra. Per volare così bene, poi, come riconosciuto dallo stesso Donadoni, è stato importante il lavoro estivo svolto dallo staff di Colomba, poi completato con i richiami a stagione in corso.
Continuate pure a sputare sul piatto sul quale avete mangiato: ma vi ricordo che presunzione, arroganza e mancanza di riconoscenza sono dei pessimi compagni di viaggio.
Infine: non ho posto a caso le frasi di Ghirardi di un anno fa al ristorante Romani, dedicate a Colomba, ma che possono essere riproposte per Donadoni. Se poi dovesse perdere una o due partite lo bollerete come un asino (come state facendo tuttora con il povero Colomba)?
Siete tifosi e siete liberi di fare come volete, chiudendo anche l'equilibrio nel cassetto. Mi spiace, ma io non mi associo.
Cordialmente Gmajo

Anonimo ha detto...

Caro G.M.: Non ha colto la sincera ironia del mio pensiero!! Eppure prima della firma lo ho dichiarato...

P.s.:


Credo anch'io che Colomba sia stato trattato in malomodo al momento del licenziamento, ma per Sua stessa ammissione, non aveva piu' sotto controllo la squadra e si stava defilando rispetto le proprie responsabilita', non so' poi, quanto inconsciamente.

Enzo Dallai

Gabriele Majo ha detto...

Caro E.D., la sincera ironia l'avevo colta, ciò non toglie, però, che lo stesso non condivida l'opinione Sua e di Angioldo su Franco Colomba.

Che questi non avesse più sotto controllo la squadra non era una ammissione dello stesso Franco Colomba, bensì l'artificiosa e distorta "vulgata" che si era voluta dare al suo onesto ed orgoglioso passo indietro ("Se sono io il problema...") dopo l'invasione dello spogliatoio da parte del presidente Ghirardi a San Siro e le precedenti delegittimazioni (la clamorosa assenza di Leonardi sulla panchina aggiuntiva nella gara col Cesena, seguente al match con il Milan). Anche Delio Rossi, mesi fa, aveva messo in discussione il suo mandato, stante il cammino non certo soddisfacente della Fiorentina, eppure il suo gesto non venne interpretato nello stesso modo di Ghirardi. Ieri sera ho sentito la vergognosa diffamazione di Orlandini a Bar Sport, che ha per l'ennesima volta offeso Colomba dandogli del pusillanime e del vigliacco. Stendo un pietoso velo per non rischiare una querela nel replicare: anche se è da vigliacchi e pusillanimi esprimersi così nei confronti degli assenti.
Non abbiamo la controprova, certo, ma chi lo può escludere che - una volta superate le paturnie collegate al discorso retrocessione - il Parma non avrebbe ripreso a volare anche con Colomba, così come era accaduto un anno fa quando ha salvato una squadra già retrocessa, o come era avvenuto anche nello stesso anno di Guidolin (quel Parma, dopo una serie nera invernale fece un'ottima primavera). Insomma: è nel DNA di questa squadra esprimersi bene nel finale, indipendentemente dai tecnici che l'hanno in mano ed è un discorso legato anche alla psiche dei giocatori, che una volta sollevati hanno potuto esprimersi nel migliore dei modi.
Non concordo, dunque, assolutamente sulla valutazione che Colomba si stava defilando rispetto le proprie responsabilità.
Cordialmente Gmajo

Anonimo ha detto...

da come parla lei sembra che donadoni si sia impuntato nel giocare col 3-4-3 per diverse partite..ma in realtà questo modulo è andato in scena solo all'esordio..e tra l altro vincendo 3-1 col siena con gol di giovinco!..ha trovato il modulo giusto..3-5-2..ha reso la difesa compatta con un paletta da nazionale e due certezze come lucarelli e zaccardo..ha dato fiducia a turno a santacroce ferrario e feltcher(con buoni risultati)...in mezzo oltre al gia citato valdes ha fatto fuori definitavamente morrone(che colomba inseriva sempre e dico sempre)e valiani..inserendo stabilmente il ritrovato galloppa..e il grande mariga..ma una volta infortunato lui(ditemi chi credeva che senza il keniano avremmo fatto 7 vittorie di fila) e riuscito anche ad inventarsi jonathan interno con biabiany esterno!sensazionale!...in avanti ha lasciato giovinco centravanti puro con floccari a farsi il mazzo girandogli intorno..ha dato fiducia ad okaka..che è ancora acerbo ma i suoi 3 gollettini li ha fatti..e poi ha rispolverato nando marques!..CHE GRANDE ALLENATORE IL MISTER!!!

GIOVANNI

Anonimo ha detto...

Del nostro Presidente che afferma che sino a qualche anno fa' pensava ai nomi dei giocatori e che ora si concentra sui punti,cosa si puo' dire a commento?
Io credo che sia statto un "atto di umilta'", questa confessione di errore di gioventu' presidenziale...
Saluti,
E.D.

Parmigiano ha detto...

Sono totalmente d'accordo con Majo, di cui sottoscrivo anche ogni virgola. Colomba rimane uno degli allenatori il cui nome merita di essere scritto nel libro bianco degli storici del Parma calcio. Cordialmente, Parmigiano.

Anonimo ha detto...

buongiorno
solo per il fatto che (con amauri)colomba ci ha salvato....non merita di essere snobbato come l ultimo degli allenatori che sono passati da noi....senza il suo avvento...grazie a "Basquale Marino"saremmo retrocessi ancora una volta....quindi bisogna tributare a colomba la giusta riconoscenza e i giusti meriti per aver fatto anche lui una cavalcata finale come donadoni UGUALMENTE IMPORTANTE....e finiamola di paragonare tabellini,risultati,tar i due allenatori Donadoni ha lavorato molto bene,sorprendendo tutti credo e ottenendo molto di più di quanto fosse lecito sperare da questo gruppo di giocatori,...ha posto le basi per un processo di crescita finalmente ,che da anni a parma era solo un proclama a voce non supportato dai fatti...credibile come un bond di una banca argentina ....
Ora liberiamoci dai fantasmi del passato (senza schifare chi è passato da qui...non è mai bello sia nei confronti di colomba,sia di amauri,....e anche di Giovinco.visto che sarà i prossimo partente...ci vuole gratitudine per tutti quelli che hanno onorato al meglio la maglia e la causa crociata) massima fiducia in Donadoni e avanti con la speranza che la dirigenza appoggi economicamente,con competenza e con i virtuosismi del caso il tecnico bergamasco che ci ha fatto emozionare e godere visto che da un pò non succedeva più
UN SALUTO a parmigiano
FILIPPO1968

Parmigiano ha detto...

Ciao Filippo1968 hai ragione: a questo punto dobbiamo tutti guardare avanti senza sputare addosso a chi, nel bene o nel male, ha contribuito a farci arrivare qui. Se proprio proprio devo dirla tutta possiamo anche essere contenti di quei passaggi negativi (la transizione Guidolin-Marino su tutti) perché ha segnato il percorso che ha portato Donadoni a Parma. Mi rendo conto di essere così forse troppo "dietrologo" ma é per ribadire che anche questa volta "non tutto il male vien per nuocere". Per quanto riguarda Giovinco non sono poi così convinto che se ne vada... comunque staremo a vedere con serenità perché ci aspetta un'estate placida e beata ad ammirare le gesta di Leonardi, Preiti & Co: quella si che é una squadra vincente e dobbiamo considerarci fortunati perché siamo i tifosi che da questo punto di vista più di tutti stanno in una botte di ferro e visto che oggi sono in vena di proverbi come si suol dire: "morto un papa se ne fa un altro", della serie: se Giovinco se ne vuole proprio andare via ce ne faremo una ragione (e ancor più il cassiere del Parma che ha già una paresi dei muscoli del volto da tanto sta ridendo...). Alla prossima! Ciao, Parmigiano.

Anonimo ha detto...

Allora, spero di potermi spiegare una volta per tutte, Colomba merita la riconoscenza perpetua di tutti i tifosi del Parma (come Carmignani a suo tempo),anche il personaggio ha un'ottimo impatto mediatico, tuttavia in questa stagione, fissandosi sul blocco che giocava il fine stagione scorsa ha precluso alla squadra di esprimere tutto il suo potenziale,bravo il presidente ad intuirlo per tempo, fortunato ad individuare il sostituto giusto,ottimo il lavoro di Donadoni e risultati oltre le più rosee aspettative. Nel mio post precedente parlando di numeri in risposta a considerazioni di Majo sugli scoore di Prandelli e Guidolin facevo notare la non omogeneità dei dati comparati, in quanto mentre per i primi due si consideravano campionati interi, nel caso di Donadoni si partiva da una base di 19 punti accumulati da Colomba,poi nessuno può sapere se la media impressinante di Donadoni avrebbe potuta essere mantenuta per un intero campionato.
Quando si parla di calcio tutte le opinioni hanno un fondamento ed una rgione d'essere soprattutto se si tratta di ipotesi, ma qui si parlava dinumeri e quelli tali sono....
Tranquillizzo tutti sulla mia stima per Colomba uomo e tecnico purtroppo succede che gli allenatori si innamorano dei propri giocatori vincenti ed affondano con loro ....ricordate Bearzot a Messico 86 e Lippi agli ultimi mondiali?.....capita.
Un'altra metafora capita che un medico sia un bravissimo rianimatore ma non altrettanto valido come medico di base (e viceversa)....
Spero sia chiara la mia valutazione che non è in contrasto con chicchessia ma frutto di mie personali considerazioni. Superiamo questo momento , è ora di voltar pagina, di sognare (e temere) per il prossimo calcio-mercato...
Angioldo

Fedele ha detto...

Boh, non capisco... Qui non si tratta di sputare addosso a nessuno: tutti i tifosi del Parma hanno riconoscenza per Colomba. Ma Donadoni è più bravo, punto. E lo si sapeva anche un anno fa, se si capisce di calcio. Donadoni è stato allenatore della Nazionale, e l'ha allenata bene, eliminata solo dalla Spagna ai rigori, la Spagna che avrebbe vinto tutto. Nessuno invece si è mai sognato di proporre Colomba alla Figc. E non certo per cattiva stampa, come può essere avvenuto per Guidolin, ma semplicemente perché non è così bravo. Donadoni ha dimostrato super intuizioni tattiche tipo quella di Valdes, la duttilità di cambiare schema senza fissarsi sul 443 iniziale (infatti mica ha tenuto Giovinco a sinistra per mesi come vuol far credere Majo, si è limitato a un paio di partite) mentre Colomba era fisso sul 442 morisse il Papa, senza contare l'intelligenza di coinvolgere e valorizzare tutta la rosa e il grandissimo merito di dare a questo gruppo una mentalità vincente che mai ha avuto. C'è poco da discutere, secondo me. Colomba onesto professionista che a Parma ricorderemo sempre con simpatia, Donadoni maestro di calcio

Gabriele Majo ha detto...

Sul fatto di voltar pagina, caro Angioldo, siamo tutti d'accordo. Ma se mi tirate a mano Colomba senza alcuna riconoscenza per lui, come fatto stamani e spesso, allora dissotterro l'ascia di guerra. E' lo stesso discorso vale per Guidolin: se non mi si provoca non sto lì a fare dei distinguo, ma quando si fanno evidenti allusioni allora parto in quarta e replico, anche perché mi piace poco quando si vuol fare credere ai fedeli che Gesù Cristo è morto per il freddo dei piedi...
Gli score che avevo tirato a mano di Prandelli (già di per sé incommensurabili, essendoci un numero minore di giornate rispetto alle attuali) erano solo perché a quota 56 c'era arrivato lui e di lì sono partito per fare una serie di considerazioni. Se Angioldo fosse intervenuto per dirmi "guarda che dei 56 punti del Parma 19 sono di Colomba" per dargliene merito lo avrei ringraziato, ma visto che la finalità, ironica fin che si vuole, era quella di canzonare il Salvatore, allora è lecita la replica.
Sul fatto di innamorarsi dei propri calciatori (vedi i casi citati di Bearzot e Lippi) l'aspetto qui alla ripresa per vedere se dirà le stesse cose qualora (giustamente) Donadoni insistesse con Valdes regista e magari la stagione non dovesse decollare come si è conclusa la presente. Perché nel calcio, come dice lei, ogni opinione ha un fondamento e una ragione di essere, ma, come dice Guidolin, parafrasando un celebre film "se vinco sono un eroe, se perdo sono un coglione". Quindi io mi auguro vivamente che il prossimo abbrivio sia la continuazione di questo splendido finale, ma datosi che potrebbe anche non accadere, aspetterei a venir qui a predicare delle cose che poi potrebbero essere smentite. Ripeto: non ho messo a caso il video di Ghirardi che un anno fa chiedeva ai tifosi di aver pazienza con Colomba qualora le cose non fossero andate subito bene. Peccato, poi, che l'abbia cacciato proprio lui. E l'ha cacciato, caro Angioldo, per un evidente suo mal di pancia (lo riascolti nella telefonata a bar sport cliccando su questo link http://www.stadiotardini.com/2012/03/ghirardi-genuino-e-sanguigno-bar-sport.html). Altro che felice intuizione ! Le altre motivazioni - tra cui quelle addotte a posteriori da Leonardi (il quale a quei tempi, stando a quanto raccontavano allora i suoi estimatori, era ben contrario all'esonero) - sono costruite a tavolino. Poi che figlio del capriccio presidenziale ci sia questo capolavoro, del quale siamo tutti contenti, è un altro discorso.
Quella del medico di base o del rianimatore più che metafora io la definirei "luogo comune". E comunque rimane il fatto che se si era deciso di affidarsi ad un rianimatore per curare l'influenza un evidente errore è stato commesso (fuori di metafora, visto che il CV di Colomba lo si conosceva perché affidare a lui il Parma? Per riconoscenza? Bene: allora i mal di pancia si sopportano...) Del resto ieri sera Schianchi non era d'accordo con i voti alti (anche per me stra-esagerati) attribuiti a Ghirardi e Leonardi, con la seguente motivazione, che a mia volta quoto: "Quando si esonera un allenatore vuol dire che si sono commessi degli errori nella fase iniziale della stagione, é come quando si dice che un allenatore azzecca i cambi, beh ... ma prima allora aveva sbagliato la formazione iniziale!"
Voltiamo pur pagina, caro Angioldo, ma se mi ritirate fuori Colomba ci metto un secondo a voltarla indietro...
Cordialmente Gmajo

Gabriele Majo ha detto...

Caro Fedele, dal momento che il sottoscritto non ha il dente avvelenato con nessuno - tanto meno con Donadoni, uomo che stimo sotto il profilo umano come il suo predecessore - non capisco per quale motivo Lei insinui che io voglio far credere chissà cosa. Allora: si parlava del 3 4 3? Ebbene Donadoni lo aveva schierato nelle sue prime tre partite, appunto con il sacrificio di Giovinco all'ala sinistra. Ma questo non significa niente di che, se si ripensa che all'inizio della sua carriera al Parma prima di navigare in acque internazionali, un allenatore di successo aveva avuto l' "intuizione" di schierare Fabio Cannavaro terzino sinistro in una partita in Portogallo di Coppa Uefa. Se poi Donadondi si è ravveduto - anche perché da persona intelligente avrà dato ascolto alle critiche di chi questa squadra la conosceva bene - gliene va dato merito come di tante altre cose. Ma Lei, caro Fedele, avendo il dente avvelenato col sottoscritto, e magari pure con Colomba, non pensa che se io sto qui a parlare bene di Colomba non è per "andare in culo" a Donadoni. Ne parlo bene perché mi fa schifo la mancata riconoscenza, l'andare oltre i valori delle persone, il pensare al risultato e chi se frega tutto il resto, va bene anche vendersi la madre. No. Tutto questo a me non va. Lei lo chiama dente avvelenato? Faccia pure con comodo, ma è solo difesa dei valori. E anche quando suggerivo a Donadoni di tenere per buono parte del lavoro di Colomba non era per dire ma quanto è bravo Colomba e quanto sei scarso tu: era solo per dirgli, guarda che non era tutta merda il lavoro di chi ti ha preceduto. La famosa posizioncina di Giovinco era un valore che andava preservato: e quella posizioncina, con buona pace di Leonardi che vorrebbe farci credere essere stata inventata da Donadoni, era in realtà una felice intuizione di quell'incapace e pusillanime di Colomba. Chiaro il discorso? Allora: LO RIPETO DI NUOVO. QUANDO PARLO BENE DI COLOMBA NON E' PER ATTACCARE DONADONI. SE VOLESSI ATTACCARE DONADONI LO FAREI DIRETTAMENTE COME SPESSO FACCIO SENZA TANTI GIRI DI PAROLE ANCHE CON ALTRI, SENZA AVER BISOGNO DI AVERE IL MAL DI DENTI O IL MAL DI PANCIA.
Se poi Colomba fosse ricordato con simpatia sarebbe già sufficiente: lei trova simpatico che un certo Giorgio Orlandini vada in tv a dipingerlo come vigliacco, ruba stipendio e quant'altro? Io sono piuttosto allergico alle querele, ma penso che il buon Franco potrebbe trovare tutti gli estremi per adire le vie legali.
Ma poi dico: è proprio necessario star qui a fare dei paragoni? Lei è convinto che Donadoni sia Mourinho? Bene. Lasci in pace però Colomba. E che cavolo. Sembra che non si possa parlare dell'uno senza tirare a mano l'altro.
Saluti Gmajo

Anonimo ha detto...

donadoni ha schierato solo all esordio il 3-4-3 e non per tre partite di fila.

giovanni

Gabriele Majo ha detto...

Caro Giovanni,

di solito quando affermo qualcosa cerco di essere documentato. Io non ricordavo il numero preciso di gare in cui Donadoni schierò il 3 4 3, anche se a memoria ricordavo di aver abbastanza insistito sul tema, al punto da credere che fossero anche di più delle tre che ho detto, nel rispondere a Fedele, dopo essere andato a consultare l'archivio della Gazzetta di Parma.
Dunque: la prima gara in cui Donadoni si convertì al 3 5 2 (e venne premiato dalla vittoria, come rimarcai nella mia opinione scritta dopo quella gara, che può trovare al seguente link http://www.stadiotardini.com/2012/02/lopinione-di-majo-dopo-chievo-parma-1-2.html) fu Chievo-Parma 1-2, con la rifioritura (NON CASUALE!) fuori stagione di Giovinco.
Prima di Chievo-Parma 1-2, Donadoni guidò il Parma anche nelle tre precedenti gare Parma-Siena 3-1 del 15.01.2012; Hologna-Parma 0-0, del 22.01.2012 e Catania-Parma 1.1 del 28.01.2012, tutte e tre iniziate con il 3 4 3.
La conversione, dicevo, fu al Bentegodi di Verona, dove ci furono i prodromi di un'altra importante intuizione donadoniana, quella di Valdes. Dopo quella gara, infatti, egli, a Collecchio, svelò di essere stato tentato, dopo l'infortunio a Galloppa (all'11 pt) - sostituito da Modesto, con l'accentramento di Gobbi - di fare una mossa che poteva sembrare più azzardata. Proprio io gli chiesi quale sarebbe stata quella mossa. E lui mi rispose: l'inserimento di Valdes...
Cordialmente Gmajo

Anonimo ha detto...

valdes ha giocato per la prima volta nel nuovo ruolo nella partita recuperata di mercoledi parma-fiorentina 2-2.ci documentiamo in due.

giovanni

Gabriele Majo ha detto...

Grazie Giovanni. Io, comunque, avevo solo ricordato i "prodromi". Ed è interessante sapere che era da un po' che a Donadoni frullava in testa quella idea prima che la mettesse in pratica nella partita da Lei ricordata (evito di verificare, e mi fido della sua documentazione...).
Piuttosto mi chiedo: è vero, Valdes è stata una intuizione felice ed anche utilissima, però è giusto puntare su un over 30 fuori ruolo, quando tutto erano soddisfatti della valorizzazione di un under 25 come Musacci? Se è vero che il fine giustifica i mezzi, allora non va biasimato neppure chi, per guidare la squadra in acque tranquille, inseguiva la propria ricetta...
Cordialmente Gmajo

Anonimo ha detto...

..infatti è proprio di oggi la notizia che il parma acquisterà completamente musacci!l 'esplosione di valdes ha fatto si che gente come musacci e pereira giocassero meno..ma sono stati chiamati spesso in causa e con dei buoni risultati.musacci ha fatto 15 presenze e sono davvero tante per chi ha giocato sempre in serie b.

giovanni

Gabriele Majo ha detto...

Pereira spesso chiamato in causa mi pare un eufemismo... E dire che appunto tra i capi di accusa di Colomba c'era anche questo... Musacci verrà anche acquistato completamente dal Parma, però indubbiamente è stato penalizzato dall'esplosione di Valdes... Del resto in campo ne vanno 11 + 3 riserve, difficile accontentare tutti. Vanno fatte delle scelte: ovviamente le ha fatte anche Donadoni che, nell'ultima conferenza, ha anche specificato che se alcuni non hanno giocato era per colpa degli altri che hanno fatto meglio di loro. Lo stesso vale anche per la parte iniziale del campionato. Cordialmente Gmajo