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lunedì 7 maggio 2012

L’OPINIONE DI MAJO DOPO SIENA-PARMA 0-2 – “EUROGIOVINCO, UN GOL DA CINETECA PER UN PARMA DA RECORD. MA BISOGNA SAPER VINCERE…”

“Filotto storico, perché mai si erano vinte sei gare in stecca: di aver scavalcato i 52 punti di Guidolin, che intanto sta centrando la seconda Champions League consecutiva con l’Udinese, non ne impipa proprio a nessuno…”

GABRIELE MAJO Foto Franco Saccò Archimmagine -007(gmajo) – Dopo il poker di vittorie crociate non ebbi esitazioni a titolare che pure un grillo parlante guastafeste come me non poteva che rimanere senza parole dinnanzi a siffatta meraviglia, malgrado la stessa fosse figlia illegittima di un capriccio e non certo il frutto di una progettualità. Figurarsi, poi, se uno si svegliava stamani con la voglia di rompere le scatole dopo che i successi di fila sono saliti addirittura a sei, con tanto di record storico che neppure si era raggiunto durante la Dominazione Calisto e dopo l’eurogol di EuroGiovinco (nel senso che EuroPrandelli non potrà prescindere da lui agli Europei). Eppure Pietro Leonardi rimane sempre un ottimo assist man per il sottoscritto, perché per l’ennesima volta è riuscito ad offrirmi l’occasione per polemizzare, malgrado, indubbiamente, non sia questo il tempo giusto per farlo. Bisogna saper vincere, recita la seconda parte del titolo, giustamente dedicato nella sua prima parte, alla Formica, inventore del successo di ieri: saper vincere, a mio modesto avviso, significa giustamente gustarsi il momento di gloria, ma perché, ogni volta, dover star lì a cavarsi dei sassolini, quando è inutile farlo, mostrando di avere – ad anni di distanza dai fatti – sempre un certo astio nei confronti di chi qui non c’è più (alias un certo Francesco Guidolin, che sta conducendo la sua Udinese alla seconda qualificazione Champions di fila, malgrado lo stesso AD crociato abbia riconosciuto che i friulani si fossero notevolmente indeboliti rispetto all’annata precedente).

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Le parole del sommo dirigente del dopo partita di ieri le ho lette stamani nel reportage di Paolo Emilio Pacciani della Gazzetta di Parma (il capo servizio sport ha fatto la scelta tecnica di essere personalmente presente al Franchi sacrificando il cronista-tifoso per antonomasia Sandro Piovani, rimasto in redazione) e sono trasalito quando, fin dal catenaccio mi sono imbattuto nella seguente affermazione: «Questa vittoria ha un sapore diverso abbiamo superato i 52 punti, un obiettivo al quale tenevamo». No, dico: il successo di ieri, come lo stesso AD avrebbe riconosciuto in altre parti della sua esternazione, ha un valore storico perché non era mai successo prima che il Parma ne facesse sei di fila, perché si è ex aequo con la Roma (che ha investito due o tre bruscolini in più…) con vista Europa (se ci saranno penalizzazioni altrui) e lui sta lì a pensare di aver scavalcato Guidolin, che appunto, da neopromosso, aveva collezionato con il Parma 52 punti. Ma basta con sta storia! Guidolin lasciamolo in pace dov’è a godersi le sue glorie e noi pensiamo a goderci le nostre, no? Già era stato di pessimo gusto un anno fa porre l’obiettivo quota 53, quando con Marino si balbettava e adesso dovremmo star qui ad essere contenti perché il Parma con Donadoni ha un punto in più di quello di Guidolin? Già erano di pessimo gusto le esultanze stile qualificazione Champions League ogni volta che si batteva l’Udinese (manco fossero gli altri bianconeri, quelli che ieri sera hanno vinto con un turno di anticipo il Tricolore, o la Reggiana, che sono i rivali storici dei crociati), stavolta era proprio necessario rimarcare quel sorpasso? «Questa vittoria ha un sapore veramente diverso - ha detto l’amministratore delegato dei crociati - innanzitutto abbiamo superato i 52 punti, che era un obiettivo al quale tenevamo in modo particolare per dimostrare che in questi tre anni siamo riusciti a migliorarci». Mi sembrano personalismi che nel momento della gioia dovrebbero essere superati, così come a me, personalmente – e credo di averlo già scritto qualche volta – mi diede un certo fastidio il personalismo dello stesso Guidolin, quando, dopo aver trascinato i crociati in serie A esultò (a Cittadella) facendo 3 con le dita. E per tre intendeva le promozioni raggiunte da lui dalla B alla A, insomma un successo personale che avrebbe dovuto passare in secondo piano rispetto a quello collettivo del gruppo. Che sia stato scavalcato Guidolin al tifoso medio penso ne impipi una beata mazza: io viaggio spesso con loro e li sento sognare parlando di Europa o di altro, ma a nessuno – proprio nessuno – interessa se è stato doppiato o meno Guidolin. Anche perché a questo punto ci si è arrivati dopo due anni e quattro allenatori cambiati: e il finale di stagione è magnifico, ma non si può certo dire che sia stato programmato. Questo senza voler togliere alcun merito a Donadoni, davvero capace di far miracoli perseguendo una ricetta che a me – e ammetto di aver sbagliato – non sembrava poi così azzeccata, ma che evidentemente era proprio quella giusta. Delle frasi di Leonardi, dunque, per me, rimangono da salvare tutte le altre, in primis quella del titolo della GdP: “Abbiamo scritto un pezzo di storia del Parma”. Riuscire ad eguagliare di questi tempi – e con questa dotazione – i punti di Prandelli 2003 non è davvero roba da poco. E per questo, dunque, complimenti vivissimi. Detto da uno che di elegie ne sa scrivere ben poche: non a caso mi ha soccorso, nella celebrazione notturna, Luca Savarese, collaboratore per diletto di stadiogoal.com, stadiosport.it ( dove cura la rubrica Tra paradiso e inferno ), calciopress.net, calciomercato.com e goalseria.com ( dove segue la rubrica Dagli scarpini al cuore), che ha aggiunto alla sua passione anche il nostro stadiotardini.com . Il nostro nuovo collaboratore-volontario ha persino scomodato Goethe, ma ne valeva la pena davvero. Così come vale la pena ora distaccarsi dalla polemica a distanza con l’AD (che avrei sinceramente evitato, ma non è la prima volta che mi capita di dover intervenire dopo sue precedenti uscite, sempre in tema guidoliniano) e far salire sugli scudi anche in questo scritto il piccolo gigante, Sebastian Giovinco. Ieri, come al solito, ho seguito la partita ospitato all’interno della cabina di Radio Rai, dove era in servizio, una delle voci storiche di Tutto il Calcio minuto per minuto, Livio Forma, che alternava i suoi interventi con quelli di un altro pezzo della storia della Radio, quel Tonino Raffa, riciclato, come lo stesso Forma, dal capo redattore sport Riccardo Cucchi come collaboratore del canale di stato dopo il pensionamento (l’ultima da dipende, come noto, fu proprio al Tardini in Parma-Juventus di un anno fa). Ebbene l’esperto Forma, durante una pausa, si è voltato verso di me per dirmi, ma oggi questo Giovinco mi pare un po’ in ombra, al che gli ho bofonchiato, può darsi, ma aspetta un attimo, si sa mai… Ed in effetti il numero 10 ha risolto la classica partita da fine stagione, che si stava trascinando un po’ stancamente, con un numero di alta classe, di quelli che rimangono negli annali e che sta spopolando in rete. Che Seba non fosse quello irresistibile di pochi giorni prima con l’Inter se n’era accorto, ovviamente, anche il mister, il quale – secondo quanto riferito sempre dalla GdP, a firma di PeP – all’intervallo lo aveva rimarcato senza peli sulla lingua, al diretto interessato: “Ho detto al ragazzo che non ero contentissimo di quanto stava facendo, anche perché ormai c’è un rapporto che ci permette di confrontarci in maniera schietta. Però poi, pur giocando la partita meno brillante, mi ha tirato fuori un gol di quel genere, perciò… chapeau”. Sul gol di quel genere c’è questa rivelazione del tecnico: “Beh, a me ha detto che ha sbagliato a tirare…”. Viva la sincerità. Anche se Donadoni è il primo che chiede ai suoi di provarci in ogni occasione e se gli sbagli riescono così bene vale la pena davvero di insistere… A Ceparano della Gazza, il minuscolo-maiuscolo ha spiegato semplicemente che gli è venuto così, senza pensarci troppo su. Mica male…Come dice Leonardi (ovviamente mi fa piacere rimarcare anche concetti che condivido) godiamocelo fino alla fine. 15 gol sono la dimostrazione della ottima idea di costruire (ricorderete il dilemma di un anno fa, peraltro solo virtuale, giacché l’altro era solo in prestito, se era meglio costruire il Parma attorno a Giovinco oppure ad Amauri) una squadra Giovinco-dipendente, con attaccanti più dediti alla collaborazione con il primo della classe, che non cecchini di prim’ordine, anche se a quota otto reti ci è arrivato lo stesso Floccari e pure Okaka, ha un buon bottino rispetto al numero di presenze o al minutaggio (pur avendo sulla coscienza alcune mancate segnature). I conti si fanno alla fine (cito ancora Leonardi) e alla fine il piatto non solo non sta piangendo, ma sta assai sorridendo. Tutte le critiche di chi diceva che a questa squadra mancava una bocca di fuoco decente (ed era proprio in quei tempi non sospetti che il sottoscritto predicava l’idea del progetto tecnico del Parma stagionale che ruotava attorno a Giovinco, il quale ha sempre mantenuto una media realizzativa alta, anche durante i lunghi e frequenti periodi di vacche magre) sono sparite come neve al sole. Tra l’altro, guardando estasiato la classifica nottetempo, notavo come il Parma si trovi come differenza reti a 0, per via delle 53 siglate e delle altrettante subite (indubbiamente questo saldo va ascritto agli indubbi meriti dell’attuale guida tecnica, capace di chiudere la propria serranda ed alzare quella altrui). E mi ha colpito che analogo equilibrio ce l’abbia la sorprendente Atalanta (0, 40 fatti, 40 subiti), la vera e propria rivelazione stagionale, in quanto tante volte nei giudizi è stata penalizzata da quel -6 che le impediva di apparire visibilmente in testa al famoso Gruppone di cui il Parma sta per vincere lo Scudettino (peraltro dopo aver affiancato la Roma, la più distaccata tra le prime). Dopo la penultima giornata il Parma ha scavalcato gli orobici (di cui è DS l’ex Gabriele Zamagna), che senza la penalizzazione avrebbe 52 punti, uno in meno dei famosi 53 dei crociati. Attenzione, tuttavia, all’outsider Bologna di Stefano Pioli, che alle 18 di domenica prossima (che do bali queste continue variazioni di orario: come ha rimarcato il nostro lettore Angioldo la scorsa settimana, il Parma al Tardini, nel girone di ritorno non ha mai giocato all’orario canonico delle 15…) tenterà al Tardini il sorpasso (siamo 53 a 51, graduatoria eccellente per i felsinei, che non vantano certo una solida proprietà come i crociati). Due parole, infine, sulla trasferta di ieri a Siena, rovinata dall’orario delle 12.30 (il Parma Club Collecchio di Ivo Dallabona non ha mutato il proprio programma e visto che il calcio è uno spettacolo televisivo se lo sono gustati davanti al maxischermo a tavola in un agriturismo della cittadine toscana, quali precursori dell’idea della trasferta davanti alla tv) che non ha impedito alla comitiva che mi ha ospitato (il Manno con i suoi “Antigrotteschi felliniani) di pranzare, grazie allo spirito di servizio dei ristoratori che ci hanno accolto, con crostini, salumi toscani e pici (a cacio e pepe o a ragù di chianina) e di arrivare solo con un leggerissimo ritardo rispetto al fischio d’avvio dell’esordiente arbitro Baratta (per tre volte entrato in azione, essendo colpito dal pallone). Certo avessimo potuto far le cose con più calma sarebbe stato meglio, ma abbiamo dimostrato una notevole capacità di adattamento (e non ci siamo fatti mancare prima pure un paio di aperitivi con Chianti, a 1 euro, e chianti + imperdibile panino con alici e pesto, a 5 euro, che non hanno tentato i salutisti colleghi di Tv Parma Bellè e Balestrazzi, attratti, invece, dalla viciniore gelateria. Unica nota stonata, in Piazza Del Campo un gruppetto di supporters gialloblù che mi hanno apostrofato dopo aver chiesto loro se potevo far loro una foto per la gallery amatoriale. Cacciato via con un tipico “passi lunghi e ben distesi” e un “sei peggio dell’AIDS”, quando, se proprio non si voleva essere immortalati, bastava un No grazie rivolto con cortesia al ghigner che con educazione aveva chiesto il permesso. Episodio increscioso che ha solo parzialmente scalfito una giornata per il resto memorabile. Gabriele Majo

23 commenti:

Fedele ha detto...

Scusa Majo ma ancora una volta non vedo che il tuo consueto livore verso Leonardi. La sua frase sui 52 punti io non la leggo affatto come un attacco a Guidolin ma come la legittima espressione di soddisfazione di un manager per il suo lavoro. Proprio non vedo nessun attacco a Guidolin e se proprio ce lo vuoi vedere tu, fai pure. Ma non metterei quella che è solo una tua sensazione o interpretazione nel titolo, dicendo "non si sa vincere". Il problema è che nei tuoi titoli ci sono sempre dei "ma", dei distinguo, dei peli nell'uovo. Spero che userai lo stesso metro anche quando si perderà. Tipo: "Il Parma ha perso la sua sesta partita consecutiva MA...".
Per il resto condivido quel che scrivi, soprattutto la tesi che il Parma una bocca di fuoco ce l'ha sempre avuta e si chiama Giovinco. Cosa che nel mio piccolo anche io ho sempre cercato di spiegare agli amici che si lamentavano per l'assenza di attaccanti (senza leggere i numeri, che parlano di 53 gol fatti, mica noccioline).

Gabriele Majo ha detto...

Caro Fedele, io avrei evitato quello che tu definisci il mio consueto livore verso Leonardi se lui avesse evitato il riferimento ai 52 punti. Che non è una mia sensazione ma un dato di fatto acclarato, dal momento che è dalla passata stagione che la mena (l'aveva detto in Tv). La legittima soddisfazione per il suo operato andava celebrata solo e unicamente con la frase successiva da lui pronunziata, e cioè la portata epocale di questo successo, davvero storico. Di aver superato il Parma di Guidolin non gliene importa a nessuno e il riferimento ai 53 punti è chiaro e non capisco come tu possa arrampicarti sugli specchi ad affermare il contrario.
Se non avessi visto quel titolo io non avrei avuto dei "ma" di sorta. Così come, già che ci sono, trovo molto inelegante che nell'intervista a Piovani pubblicata domenica dalla GdP il presidente si giustifichi per la sua inibizione tirando a mano il passato management. Peraltro assolto dalla giustizia sportiva.
Credimi: il riferimento a Guidolin era specifico. E non una mia sega mentale. Così come la casistica di sparate leonardiane verso il tecnico che sta riportando in Champions l'Udinese è piuttosto ampia e documentata. Vedesi tutte le vicende che hanno preceduto e seguito il caso della famosa mancata consegna della promessa targa del CCPC al medesimo...
Vai tranquillo che quando Leonardi merita la lode la trova, anche qui, e senza ma, perché il livore non è tra i miei strumenti di lavoro, al di là di quello che tu puoi pensare.
Cordialmente Gmajo
Ps: Con Guidolin penso di non aver dover essere accusato di livore, eppure ho criticato anche lui, più volte, per la sua esultanza ricordata anche in questo articolo.
Gmajo

Anonimo ha detto...

buonasera a tutti e buonasera Gabriele
la stagione si è conclusa trionfalmente a quanto pare,io sono sorpreso per il piazzamento raggiunto (e anche tu credo)non avrei mai pensato che con questa rosa si potesse finire così in alto,sicuramente è stato determinante il basso livello delle contendenti in campionato,ma tant è...le squadre sono queste e raccogliamo quanto ci è capitato addosso con soddisfazione,è innegabile però che molti meriti vadano ascritti a Donadoni che è riuscito attraverso il suo lavoro,LE SUE IDEE e la sua condotta garbata(che io gli contestavo di essere inadeguata)a ridare autostima,allegria,serenità e gioco anche ad un gruppo che si era incupito ed era diventato vittima delle propie nevrosi come a Cesena, rievocando fantasmi del recente passato come parma bari dello scorso anno.....io l ho sempre considerato al pari di Colomba ma se come asserisce il nostro A.D. Leonardi i conti si fanno alla fine riconosco che in quanto a sagacia tattica e intraprendenza l attuale tecnico è superiore al pur buon Colomba(a me piaceva ..mi sembrava adatto alla nostra dimensione) ,anch io come te contesto i modi e i tempi con cui è stato scaricato da ghiradi in primis e dai tifosi poi (ricordo come è stato osannato lo scorso anno da tante firme del forum della gdp salvo poi rinnegarlo con una classifica dignitosa e in linea con le aspettative...solo perchè il presidente andava dicendo che si poteva fare di più.....)mi auguro che non accada di nuovo di vedere lo stesso film la prossima stagione alle prime difficoltà....perchè forse donadoni è l allenatore con il carisma giusto per programmare un processo di lenta crescita...ha il "curriculum calcistico"giusto per non poter essere offuscato dall onnipotenza societaria del duo "ghileo"....il tecnico per me sta facendo la sua parte e sembra avere il controllo assoluto e AUTONOMO semza influenze interne della squadra,dopo averla fatta indubbiamente migliorare sotto tutti gli aspetti tecnico tattici,ma...la domanda è??siccome anche certi giocatori sono cresciuti, cito Valdes per il quale credo riceveremo molte offerte,Paletta...Zaccardo...Mariga...jonathan...byabiani...gente che è migliorta o si è rigenerata non cito Giovinco perchè sò che sarà impossibile trattenerlo ma per questi altri??...avrà la società la capacità di trattenere o riscattare qi giocatori sopracitati per cominciare a posare dei mattoni importanti al fine di incominciare questo "PROGETTO PARMA" ???
CIAO A TUTTI
Filippo1968

vladimiro ha detto...

leonardi patetico ... ma guidolin gli ha portato a letto la moglie?

Gabriele Majo ha detto...

Lasciamo perdere mogli e famigliari, caro Vladimiro, ma qualsiasi siano le ragioni sarebbe ora - dopo due anni e quattro allenatori - che l'Ad la smettesse di tirare in ballo, direttamente o indirettamente Guidolin. Ma che si godesse in pace il primo record dell'era Ghirardi, tra l'altro non raggiunto neppure durante l'intera Dominazione Calisto, durante la quale vennero raccolto tutti i trofei tuttora in Palmares. Godesse per quello senza star lì a tirare a mano i 53 punti, peraltro raggiunti con un anno di ritardo rispetto alle sue previsioni fatte una sera a Bar Sport. Si lasci Guidolin in pace a godersi la seconda qualificazione Champions di fila: lui goda per questa insperata e non programmata serie aurea inanellata. Con la speranza che la stessa possa avere imitazioni la prossima stagione. Magari conservando Giovinco. Al tifoso medio parmigiano interessa approdare in Europa: non sta lì a pensare se hai fatto un punto in più o in meno di Guidolin. Che allenava il Parma di proprietà di Ghirardi e diretto da Leonardi, perché alle volte sembra che si parli della Reggiana...
Cordialmente gmajo

Anonimo ha detto...

è incredibile!sembra che sempre qualcosa non vada bene!..e si perde e allora si critica..e si vince...e allora si critica..trovate sempre qualcosa eh?sembra vi dispiaccia che il parma vinca sempre ultimamente!!!..non capisco,cmq vabbè...con ghirardi e soprattutto leonardi mi sento serenissimo per il presente e per il futuro.
gio

Gabriele Majo ha detto...

Caro Gio, mi fa piacere che Lei si senta serenissimo per il presente e per il futuro grazie alla salda guida di Ghirardi e Leonardi.
Perché mai dovrebbe dispiacerci per il fatto che il Parma, ultimamente, vinca sempre? Io ho solo espresso il mio parere - condivisibile o meno - che il DG avrebbe potuto evitare di pronunziare la frase, a mio avviso poco felice, relativa al tenerci a superare i 53 punti. Frase genuina ed istintiva, dunque anche onesta, d'accordo, ma che evidenzia tutto uno spirito di rivalsa avverso un allenatore che non è certo andato via di sua sponte, anzi, ma che si era trovato costretto a farlo "dopo aver nasato lo straccio". Per me erano infelici le uscite che hanno preceduto questa - specie quella pronunziata a Bar sport, un anno e mezzo fa, secondo cui il Parma suo e di Marino avrebbero dovuto raggiungere 53 punti (e sappiamo come andò a finire quel "progetto") - e altrettanto la è questa. Che finisce per andare a sminuire la portata davvero storica di quanto fatto nelle ultime sei giornate. Il record, mai raggiunto neppure durante la ricca Dominazione Calisto, è un giusto orgoglio e vanto dell'attuale gestione e l'AD avrebbe dovuto sottolineare solo questo aspetto, senza star lì ad andare a tirare a mano i 53 punti. Sembra che quel Parma allenato da Guidolin non lo sentisse suo. Eppure ne era l'AD. Purtroppo, sempre a mio parere, i "personalismi" erano stati all'origine di quel peccato originale, e continuano ad arrivare prove provate di questo anche ad anni di distanza. Allora: c'è un allenatore finalmente da Parma, tagliato su misura per il Parma, capace di miracol mostrare? Bene lo si osanni, ma si lascino perdere i 53 punti. Che speriamo davvero possano arrivare ad essere 56. (Poi ci verranno a dire ben 4 in più di quelli di Guidolin...)
Saluti Gmajo

Marco ha detto...

Forse che Leonardi sia il primo deluso da Guidolin,forse che anche per il Parma e i suoi tifosi era ancora un fantasma che aleggiava,forse che quei 52 punti rappresentavano come un'ostacolo da superare.Si,per me tifoso queste cose hanno valore,il traguardo non solo in termini di vittorie ma ancora di più di punti perchè riflettono la classifica contano, è un passo ulteriore rispetto al primo anno di ritorno in serie a, che forse doveva già avvenire lo scorso anno,o che almeno in società auspicavano e che è stato importante raggiungere.
Poi tutto il rispetto a Guidolin,ci mancherebbe,l'ho difeso sempre quando era il mio allenatore,ma Leonardi non l'ha nominato questa volta,può essere che anche inconsciamente sia come detto ancora un fantasma che aleggiava,anche in lei che lo tira in ballo,perchè altrimenti in queste parole ''Questa vittoria ha un sapore diverso abbiamo superato i 52 punti, un obiettivo al quale tenevamo'' ci vedrebbe solamente il fatto di essere orgogliosi di aver raggiunto un traguardo così importante per il Parma ed aver superato quello che era il già così importante bottino del primo anno di serie A. Saluti
Marco

Gabriele Majo ha detto...

Salve Marco, quota 53, cioè un punto in più di Guidolin, era stata indicata da Leonardi a Bar Sport un anno e mezzo fa: ritirare a mano dopo 6 vittorie di fila i 53 punti conseguiti per me è stato fuori luogo. Leggere quel sottotitolo mi ha dato assai fastidio. E poi sminuiva il primo vero traguardo raggiunto dalla gestione Ghirardi, cioè il record di vittorie consecutive. Perché la promozione in A era - come giustamente stampato sulla t shirt dell'epoca - un "debito saldato", dopo l'ingloriosa ignominia dell'anno precedente (la categoria era stata mantenuta nonostante le palesi difficoltà, anche nel post crac Parmalat dall'Amministrazione Straordinaria). Sei vittorie in stecca, senza avere il "doping amministrativo" dei tempi andati è una epica impresa. Altro aver fatto un punto in più del Parma neopromosso di Guidolin due anni fa... Se poi si pensa che questo insperato traguardo non è frutto della progettualità (quella aveva portato solo delusioni a gogò), quanto di un capriccio presidenziale (l'esonero di Colomba) si capisce bene come sarebbe meglio evitare di fare i gradassi parlando di miglioramento rispetto ai 52 punti. Celebriamo le sei vittorie in stecca, teniamoci stretti il record. Poi, giustamente, tutte le opinioni sono lecite. Cordialmente Gmajo

Claudio ha detto...

Ciao Gabriele, ancora una volta non sono d'accordo con te purtroppo. "Tenevamo a superare la quota 52 punti per dimostrare di esserci migliorati in questi 3 anni" è una frase chiaramente riferita al fatto che la squadra ha fatto passi avanti rispetto al passato migliorando un'ottima stagione che molti pensavano non si ripetesse più. E' ovvio che un dirigente, così come un allenatore, vogliano migliorare i risultati migliori ottenuti in passato (sai le risate se avesse detto "miravamo a superare i risultati fatti da Marino"?). Dire di non saper vincere mi sembra veramente eccessivo, allora anche quando ha detto che questo Parma ha superato il record del Parma anni '90 voleva sbeffeggiare Tanzi? Il Parma di Guidolin e dei 52 punti era il suo, come hai sottolineato anche tu, quindi che senso di rivalsa poteva avere verso una squadra che aveva costruito lui con tante scommesse vinte (Mirante, Lanzafame, Biabiany...)? La dietrologia è bella proprio perchè ti fa vedere le cose come vuoi tu e spesso non come sono oggettivamente. Chiudo allora con una provocazione fatta da me: quando Guidolin disse che Udine e l'Udinese erano gli obiettivi finali della sua carriera e sperava ogni giorno di tornarci e soprattutto che finalmente si trovava come in casa propria era perchè aveva sulle scatole Parma e il Parma? Se fossi in malafede direi di si...

Anonimo ha detto...

Si i 52 punti erano una barriera psicologica per questo assetto societario, per noi tifosi poco contano, ma i 34 punti di Donadoni in 20 partite sono un biglietto da visita importante, a parte Milan Juve e Roma si sono battute almeno una volta tutte le squadre che ci stanno davanti. La squadra sa giocare sia facendo la partita sia di rimessa,il gioco ha una sua trama,cambiando tre o quattro giocatore ogni volta,il rendimento resta invariato.Personalmente oltre a Valdes(alla Pirlo) sono stato piacevolmente impressionato da Galloppa che purtroppo (forse per il ruolo molto tattico poco appariscente) non gode di una buona stampa. Si temeva che l'infortunio di Mariga affossasse il centrocampo,ma così' non è stato, sia per la straordinaria condizione atletica collettiva, sia per la sapiente rotazione deli interpreti.
Angioldo

Anonimo ha detto...

«Questa vittoria ha un sapore veramente diverso - ha detto l’amministratore delegato dei crociati - innanzitutto abbiamo superato i 52 punti, che era un obiettivo al quale tenevamo in modo particolare per dimostrare che in questi tre anni siamo riusciti a migliorarci»

Bah, sinceramente in questa espressione non ci vedo alcun riferimento a chicchessia.
La leggo semplicemente come l'aver raggiunto un traguardo che anch'io - da semplice tifoso quale mi ritengo di essere - speravo FORTEMENTE di raggiungere già da inizio stagione: sicuramente non certo perché all'epoca c'era Guidolin sulla nostra panchina, ma come segno di miglioramento di punteggio rispetto a 2 stagioni fa.

Le 6 o 7 (speriamo) vittorie consecutive saranno anche un record importante, ma per me la cosa che conta è la classifica finale.

Francesco.

Gabriele Majo ha detto...

Ciao Claudio, parto con la parte finale del tuo commento, perché quella che tu definisci "provocazione" mi offre l'opportunità di chiarire alcuni concetti. Anche perché quella interpretazione "maliziosa" sulle parole pronunziate da Guidolin appena arrivato ad Udine, è la stessa che si è voluta veicolare al fine di farlo meglio dimenticare alla platea parmigiana cui era stato strappato. Ricordo ancora il titolo apparso sulla GdP (peraltro l'unico giornalista parmigiano salito al Friuli per la sua presentazione fui io, che manco avevo ancora questa navicella) che appunto accennava al sogno friulano coronato da Guidolin. No, dico, ma cosa avrebbe dovuto dire arrivando in un nuovo posto? Che gli stavano sulle palle i friulani? Se il "Don" avesse sentitola fiducia totale (che avrebbe meritato per i risultati sportivi raggiunti) non sarebbe certo andato a trovarsi un'altra squadra, dopo aver "nasato" lo straccio Marino, il cui fantasma aleggiava fin da promozione appena conquistata... In effetti se per x motivi non c'era comunione di intenti tra presidente, ad e tecnico (non mi pare proprio, invece, ci fosse incompatibilità ambientale con i tifosi) è meglio sia finita come è finita, ma sarebbe stato meglio evitare il lancio dei piatti dalla finestra. Lancio di piatti unilaterali perché non ho mai avuto modo di leggere dichiarazioni fuori dalle righe di Guidolin, mentre, al contrario, nell'archivio di questo sito c'è un'ampia casistica, un'ampia letteratura di uscite fuori dalle righe della controparte. Probabilmente sono stato prevenuto nel giudicare la frase dei 53 punti proprio per questo motivo. Ma come avrei potuto pensare diversamente dopo aver visto - specie dopo la vittoria al Tardini di Marino - le scene da Champions League mostrate in campo dall'entourage crociato? Lo spirito di rivalsa, a mio avviso, era nei confronti di Guidolin, non la soddisfazione per aver migliorato un proprio precedente risultato sportivo. Ma non pretendo certo che la mia tesi passi per oro colato: tuttavia ho il diritto di esprimerla, cosa che ho fatto. Tesi che può essere opinabile e contestabile come tu hai garbatamente fatto. E questo è il bello del dialogo.
Ciao grazie Gmajo

Gabriele Majo ha detto...

Ciao Francesco, non so se vale lo stesso ragionamento dell'uovo o della gallina, ma se il Parma ha raggiunto 53 punti in classifica è grazie al fatto che ha inanellato la serie aurea di 6 vittorie consecutive, mai accadute neppure durante la Dominazione Calisto (evento di portata storica). Poi che nella famosa frase di Leonardi - amplificata dall'occhiello del quotidiano locale - ci si possa leggere la soddisfazione per avere superato il rivale Guidolin magari è una interpretazione dietrologica mia, come gentilmente mi ha fatto capire Claudio, ma come ho scritto a lui poco fa esiste tutta un'ampia casistica di precedenti (unilaterali) che mi possono aver condotto a quello. Certo, mi rimane il beneficio del dubbio, come no. Ma frecciate ed accenni nel passato prossimo e remoto al fu allenatore si sprecano. E quella quota 53 era stata indicata a Bar Sport un anno fa, con annessa bella specifica di un punto in più dell'anno prima, quando il tecnico era Guidolin. Sarò stato dietrologo io, ma certo se lui non avesse tirato a mano i famosi 53 punti io sarei stato "disarmato".
Al tifoso normale quale sei non ne impipa nulla di battere Guidolin, ne sono certo e l'ho anche scritto: ed è proprio per quello che io avrei evitato di tirare a mano la frase sui 53 punti. Cordialmente Gmajo

Anonimo ha detto...

Non ci vedo niente di male a voler gioire per i 53 punti fatti, visto che come detto altrove è anche il record di punti del Parma da quando è F.C. e per me tifoso è la dimostrazione di un miglioramento negli anni (così come lo è il record di 6 vittorie di fila). Se non festeggiamo per questi risultati per cosa dovremmo festeggiare? Per lo scudetto dei gobbi? Io personalmente preferisco volare basso e godermi ogni singolo risultato del Parma.
Per quanto riguarda riferimenti a Guidolin personalmente non ne vedo nessuno ed il volerli vedere è solamente una sua considerazione soggettiva che trovo anche fuori luogo in un momento nel quale tutti noi dovremmo festeggiare. La soddisfazione di Leonardi potrebbe anche riferirsi a superare se stesso (visto che con Guidolin c'era anche lui), senza contare poi che l'AD parla del voler superare i 53 punti al plurale, quindi ancora di più vedo un obiettivo da parte della squadra di superare il vecchio record di punti in serie A.
Cortesemente vedere sempre queste stoccate nei confronti della società alla lunga inizia a stancare, lei ha detto che senza quella frase sarebbe stato "disarmato", ma proprio questo dimostra che il suo scopo principale non è dare notizie sul Parma ma bensì attaccarlo con le "armi" che ogni volta riesce ad avere a disposizione. Ed è evidente in ogni articolo di questo portale, anche in quelli di elogio c'è sempre un appunto velato o tra le righe a qualcuno e qualcosa. Non sarebbe il caso di smetterla?

Luigi

Gabriele Majo ha detto...

Lei è più dietrologo del sottoscritto, se utilizza il mio "sarei stato disarmato" come ha fatto per dimostrare il suo teorema (quello sì campato per aria) che il mio scopo sarebbe non quello di dare notizie sul Parma, ma di attaccarlo con le armi che ho a disposizione. il mio era un modo di dire per cui se Leonardi non avesse fatto quella uscita io non avrei avuto modo di chiosarla. Come del resto nel passato se avesse evitato attacchi smodati (tipo quello completamente gratuito del 1° dicembre 2010, per la presentazione di Delsignore, io avrei evitato di scrivere la Guidolineide di Leonardi).
Comunque sia non credo che glielo abbia ordinato il medico di leggere questo sito, per cui se non lo trova di suo gradimento o se è stufo dei suoi contenuti può anche cambiare canale. Non mi pare che nessuno dei miei emissari sia venuto a puntarle una pistola alla gola, né che lei mi corrisponda un canone di abbonamento.
E sul fatto di festeggiare per le 6 vittorie di fila sono il primo a predicarlo. Ma se si sbraca è mio diritto/dovere scriverlo. Che le piaccia o che non le piaccia. io ha la libertà di scrivere, lei di leggermi o meno.
Saluti
Gmajo

Alle74 ha detto...

Che Leonardi non avesse una grossa stima di Don Guidolin credo sia una cosa appurata, agli occhi di tutti.
Il riferimento ai 52 punti è un chiarissimo riferimento al Parma targato Guidolin.
Leonardi sa fare il suo mestiere ma per quello che riguarda classe e stile ha ancora tanto da imparare, magari potrebbe prendere ad esempio il signor Donadoni.
Grande tecnico e maestro in eleganza e saggia obbiettività.
Mettete a confronto quello che diceva l'interdetto Marino ai microfoni e cio' che dice Donadoni...aiuto che differenza!!!
Godiamoci gli ultimi 90 minuti di questo magico Parma, l'anno prossimo senza Giovinco c'è da sudare!

Anonimo ha detto...

Si ma anche lei avendo la libertà di scrivere deve avere la libertà di accettare le critiche dei lettori, e personalmente sia a me che a diversi miei amici tifosi-lettori inizia a stancare questo suo voler cercare un motivo per voler riprendere o attaccare velatamente la squadra per cui tifiamo (e soprattutto facendolo con il nome di "StadioTardini"). Mi permetto allo stesso modo però di ringraziarla per le tante curiosità di contorno che riesce a fornirci in esclusiva (un esempio su tutte è l'aggiornamento costante dei lavori sulla nuova sede a Collecchio).
Capisca però che venire a leggere qui dopo la 6° vittoria del Parma che "bisogna saper vincere" con un articolo improntato all'80% su un'eventuale riferimento a Guidolin (che come fatto notare da me e da altri è solo una sua supposizione) fa arrabbiare anche i più tranquilli.
In ogni caso mi scuso se le ho recato fastidi e sparirò alla svelta come da lei consigliato, tornando a dire la mia ogni tanto sul sito della gazzetta, continuerò a leggere gli articoli da me ritenuti interessanti e non posterò commenti su quelli nei quali attacca la mia squadra visto che lei come ha detto fortunatamente non mi punta la pistola alla gola.

Saluti
Luigi

Gabriele Majo ha detto...

Salve Luigi, Lei ha ragione: avendo la libertà di scrivere debbo parimenti accettare le critiche dei lettori, cosa che appunto faccio. Il mio, difatti, non era un invito a cambiare canale, anche perché mi spiace perdere quei pochi lettori che ho, però non è neanche giusto che Lei mi debba leggere controvoglia e dunque non avendoglielo ordinato il medico e non essendo io venuto a puntarLe la pistola alla gola il rimedio è presto trovato. Poi, in realtà, preferirei che Lei rimanesse qui e anche che ci "scornassimo" nei commenti.
Lei dice che io attacco la squadra velatamente o direttamente: in realtà mi fa celia, perché non mi pare di aver mai espresso critiche nei confronti dei giocatori neppure nei momenti peggiori (anzi, difendendoli). Ho espresso critiche - costruttive - spesso nei confronti del management, non trovandomi d'accordo, il più delle volte per ragioni più morali che tecniche, con il loro operato, ma penso che loro siano sufficientemente maggiorenni e vaccinati per poter sopportare le mie chiose, comunque espresse nel rispetto di quanto prevede la deontologia professionale.
Non credo, poi, di aver dedicato l'80% della mia opinione (che appunto è la mia opinione, che io offro all'altrui giudizio e non la verità rivelata) a scrivere che Leonardi non sa vincere, in quanto dei circa 11.000 caratteri della mia composizione neppure 5.000 sono dedicati a questo argomento. E appunto Lei e i suoi amici dovreste capirmi bene: come voi avete provato un po' di stizza nel vedere tirato a mano dal sottoscritto questo argomento dopo le sei vittorie consecutive, altrettanto era capitato a me nel leggere nell'occhiello della sua intervista sulla GdP il riferimento ai 53 punti. Appunto come voi avete pensato nel leggere il mio articolo: ma basta, lo stesso l'ho pensato io nel leggere quel riferimento. Ma basta, appunto ! Lasciamolo in pace dov'è e amen. Ed era il senso del mio articolo, l'ennesimo dedicato all'argomento, in quanto di accenni allo scomparso ne ha fatti fin troppi in questi anni. Può darsi che la mia sia solo una supposizione, ma i precedenti la dicono lunga: poi può darsi che mi sia sbagliato e in tal caso sono pronto a chiedere scusa.
Lei non si deve scusare perché non mi ha arrecato alcun fastidio e mi farebbe piacere continuare a leggere i suoi commenti. La ringrazio, anzi, per il gradimento espresso per gli articoli che riconosce di suo interesse e per il garbo di entrambi i suoi inserimenti. Poi se lei pensa che Leonardi sappia vincere e io no non credo che sia una questione di vita o di morte, no?
Saluti Gmajo

Vladimiro ha detto...

Leonardi é un dirigente bravo, ma non riesce a superare il conflitto con Guidolin. Ma é possibile che non riesca a vivere un momento così piacevole con serenità senza dover paragaonare per forza il punteggio di questa stagione a quello di due anni fa? Possiamo vincere anche 10 partite di fila, ma ragionando così resteremo piccoli davvero.

Fedele ha detto...

Ma caro Vladimiro, nella frase di Leonardi, come hanno detto in tanti, non c'è nessun accenno a Guidolin. Poi se Majo questo accenno lo vede, si tratta solo di una sua interpretazione che può o non può rispecchiare la realtà. Per me Leonardi pensa a Guidolin molto meno di quanto ci pensino certi tifosi che continuano a tirarlo fuori a ogni piè sospinto. Credo che abbia qualcosa di più importante da fare. Tipo decidere cosa fare con Giovinco

Gabriele Majo ha detto...

Caro Fedele, ci saranno tanti come Lei che pensano che io sia un dietrologo, ma ce ne sono altrettanti, come Vladimiro, che come me pensano che Leonardi si riferisse a Guidolin. Del resto non mancano i precedenti specifici, di cui su questo sito si trova un'ampia casistica. E, come dice lei, sarebbe meglio se pensasse ad altro che non star lì ad inseguire - come ad avviso mio, di Vladimiro e tanti altri - il fantasma di Guidolin.
Cordialmente Gmajo

Fedele ha detto...

Non ho detto che sei un dietrologo, caro Majo. Ho solo detto - e lo confermo - che nella dichiarazione che riporti Leonardi non ha citato Guidolin e secondo me a Guidolin neppure pensava. Tu la pensi in un altro modo, pace. E' anche una questione inutile: secondo me più che analizzare le idiosincrasie, i profili psicologici e i presunti fantasmi del Leo e di quel padrone delle ferrerie del Ghiro, si potrebbe parlare di calcio. Anche perché i motovi positivi per farlo ci sono tutti